Sull’amore: la visione retrospettiva di una (felicemente) single

Che dire di questo anno che mi lascio alle spalle?
Il mio terzo libro pubblicato, la mia casa, nuove e appassionanti prospettive di attivismo…
difficile volere di più.
“E l’amore?”, mi ha chiesto qualcuno.
“Ma l’amore – in qualche modo e forma – arriva e c’è sempre” rispondo, lasciando un po’ di perplessità in chi mi fa l’inevitabile domanda.

Perché essere una #single non significa – necessariamente – essere sola, o non amata.
Anzi – e chiudo il 2017 con una provocazione: ci sono stati anni nei quali avevo dei compagni o compagne “istituzionali” al mio fianco, e altri nei quali ero addirittura convivente, in cui mi sono sentita molto più sola e meno amata che in questo splendido anno che già un po’ mi manca…

Non posso – quindi – che salutare il 2017 con un sentito ringraziamento.

Auguro a tutt* i miei contatti un buon inizio di 2018.
Che il nuovo anno possa portarvi serenità, realizzazione e tutto l’amore che desiderate.

All’amore “invisibile”: il tributo di una scrittrice

C’è stato un tempo in cui navigavo a vista senza sapere se sarei rimasta a galla e riuscita a superare la buriana, anni nei quali non avrei immaginato nemmeno alla lontana di avere una vita, figuriamoci una vita così com’è oggi, ricca di sorrisi, soddisfazioni e persone straordinarie.
Non saprei esattamente chi o cosa ringraziare, ma alzo gli occhi al cielo e sorrido.
Un augurio speciale oggi voglio farlo a chi legge quel che scrivo, a chi mi segue e a chi mi contatta da posti meravigliosi (Sardegna, Sicilia, Puglia, Campania…).
Ancora oggi mi sorprende che esistano persone che spendono il loro tempo per leggere me o per scrivermi, per chiedermi pareri e opinioni, per criticarmi costruttivamente e donarmi elementi che non avevo considerato, per incoraggiarmi a continuare, per manifestarmi affetto e vicinanza pur non avendomi mai incontrato, per farmi sapere che qualcosa che io ho scritto l’hanno vissuta anche loro (e lì il cuore batte forte… è difficile descrivere l’emozione che ti dà qualcuno che si rivive nelle tue parole) o anche solo per raccontarmi e condividermi qualcosa della giornata.
Tutto questo genera dei legami – magari invisibili, non codificati, non canonici – ma per me comunque belli e importanti.
Non saprei esattamente come dirvi grazie per questa forza che mi trasmettete e che dà un’altra (amata) luce alla mie giornate, così ho deciso di farlo con una citazione da un film che amo moltissimo, V per Vendetta:

“[…] spero che il mondo cambi e le cose vadano meglio, ma quello che spero più di ogni altra cosa è che tu capisca cosa intendo quando dico che anche se non ti conosco, anche se non ti conoscerò mai, anche se non riderò, e non piangerò con te, e non ti bacerò, mai… io ti amo, dal più profondo del cuore… Io ti amo.”

Vladimir Luxuria contro Asia Argento: una riflessione su transfobia e misoginia

In merito allo scontro fra #Vladimir Luxuria e #AsiaArgento alla trasmissione “Carta Bianca” su Raitre, vi ripropongo un mio breve articolo uscito ad ottobre – in tempi non sospetti – sul caso #Weinstein, per SinistraxMilano.

“Il caso di Asia Argento ci racconta, ancora una volta, della misoginia che tutte e tutti introiettiamo fin dalla culla.
Nessuno pare salvarsi da questo condizionamento, a partire dalle tante donne, famose e non, che in questi giorni hanno espresso pubblicamente la loro riprovazione nei confronti dell’attrice, divenendo esse stesse agenti che veicolano un sentimento misogino.
Asia Argento sarebbe colpevole di aver assecondato il potente produttore statunitense Weinstein e di aver denunciato troppo tardi le molestie subite – hanno detto e scritto molte – aggiungendo che ad ogni donna nella vita professionale la molestia può capitare e che sarebbe sufficiente dire di no per proteggersi e uscirne “pulite”.
Insomma, ancora una volta si prende di mira il comportamento della vittima e la si colpevolizza, lasciando intatto un sistema patriarcale e maschilista che rende lecito lo scambio fra una prestazione sessuale e un avanzamento di carriera e dividendo le donne fra “brave” e “cattive ragazze”.
Un divide et impera che da sempre ostacola l’affermazione delle donne nel mondo del lavoro come nelle istituzioni e che finisce col penalizzare tutte quante.
Usciremo mai dal circolo vizioso che ci vede troppo spesso schierate le une contro le altre?”

Non condivido la posizione di Vladimir Luxuria e sto con Asia Argento, senza se e senza ma, e contro ogni #misoginia, inclusa quella interiorizzata di molte donne, #cisgender e anche transgender.

Al tempo stesso ritengo che le tante persone, e fra queste anche alcune #femministe, che – attraverso i social – stanno attaccando Vladimir in queste ore non tanto sulle idee che ha espresso, quanto sulla sua condizione di donna #transgender (la loro “posizione” – spacciata come elevato esercizio di pensiero – è, più o meno, la seguente, da me riformulata in parole più semplici, peraltro citando l’amica Laura Caruso, maestra d’ironia:
“Vladimir Luxuria si è espressa così perché non è una VERA donna, perché – gratta gratta – sempre un uomo rimane”) stiano sfruttando il caso mediatico per dare libero sfogo alla loro #transfobia.
Anche questo è molto sbagliato, e anche questa è una forma di #violenza inaccettabile.

Vladimir ha espresso la stessa opinione che moltissime donne cisgender (ahinoi!) hanno espresso in questi mesi, solo che nel suo caso si attacca la sua identità e non le sue idee, e questo anche è aberrante.

Dovremmo tutti imparare a dare maggiore importanza a ciò che viene detto e non a chi lo dice, valutando le idee prima delle persone.

Non-binary ante litteram: un tributo a Leslie Feinberg – Estratto da Gender (R)Evolution

“Ancora non potevo immaginare che quello che avevo vissuto, fino a qualche istante prima, come un
personaggio distante e irraggiungibile, avrebbe avuto un ruolo importante nella mia vita, quello di specialissimo traghettatore che mi avrebbe portato per manonel viaggio che va dall’idea che i generi siano soltanto due, a quella – ben più potente, liberatoria e galvanizzante – che quello dei generi sia un arcobaleno fatto di diverse sfumature.”

Estratto dal libro Gender R- Evolution di Monica Romano per Ugo Mursia Editore.
Nella foto, Leslie Feinberg, Kansas City, 1º settembre 1949 – Syracuse, 15 novembre 2014.

#genderevolution