Politica
Riders e food delivery, il Comune di Milano approva la mozione per la sicurezza stradale

Sono davvero molto orgogliosa di questa mozione presentata con Daniele Nahum e Natascia Tosoni. Ringrazio ancora entrambi per avermi coinvolta nella redazione del testo.
Come avevo scritto nell’incipit del mio programma elettorale:
“Ripartiamo dai diritti. La Milano che vogliamo è la Milano che invoca, senza timidezze, il rispetto del diritto del lavoro e che non gira le spalle innanzi alla situazione dei rider che ogni giorno sfrecciano nella nostra città, spesso lavorando in condizioni inaccettabili. È la Milano che non dimentica l’importanza della sicurezza sul lavoro e che brucia di indignazione perché non è accettabile morire sul lavoro.”
La guerra in Ucraina e la relazione del Prof. Paolo Magri
Oggi in Consiglio Comunale abbiamo ascoltato la relazione di Paolo Magri – Vicepresidente Esecutivo dell’ISPI e docente di Relazioni Internazionali all’Università Bocconi – sulla guerra in corso.
Presente il Sindaco Beppe Sala, la Giunta e il Consiglio Comunale.
Lo scenario è molto grave e non nascondo di aver provato grande inquietudine nell’ascoltare la lucida analisi del professore.
Tuttavia, a un certo punto, sono riuscita ad andare oltre la paura, grazie all’orgoglio per la nostra Milano e per la grande generosità che è capace di dimostrare.
Milano condanna l’attacco della Russia e si attiva concretamente a sostegno del popolo ucraino, per esempio predisponendo l’accoglienza dei profughi presso casa Jannacci:
https://milano.repubblica.it/…/milano_casa_jannacci…/.
Questa è soltanto una delle tante iniziative messe in campo negli ultimi giorni dalla nostra città.
Milanesi, forza, non permettiamo alla paura – più che comprensibile – di trasfigurarci e farci dimenticare l’accoglienza di cui siamo capaci e che deve inorgoglirci.
No alla Giornata della Vita Nascente a Milano
Giovedì scorso la consigliera Valcepina di Fratelli d’Italia ha presentato un’Ordine del Giorno che fortunatamente siamo riuscitə a non far passare.
Il titolo dice già tutto: “iniziative a sostegno della Giornata della Vita Nascente“.
Tale giornata avrebbe dovuto celebrarsi ogni 25 marzo. Non sono potuta intervenire durante la discussione perché un collega del PD aveva già preso la parola e il regolamento del Consiglio comunale prevede un solo intervento per gruppo consiliare. Come attivista LGBT+ di lungo corso ho fatto davvero molta fatica a tacere mentre esponenti del centrodestra – parlando di “difesa della vita” e di “valore della maternità” – non facevano che ribadire, fra le righe, la presunta superiorità dell’unica idea di famiglia che hanno a cuore: quella eterosessuale, patriarcale e bianca.
Avrei voluto alzarmi e dire che anch’io sono per la vita, per la maternità e per la genitorialità – chi non lo è? – ma che sono anche e al tempo stesso per la difesa del diritto delle donne all’interruzione di gravidanza e per la fine dell’odiosa idea gerarchica di famiglie, quella per cui esistono famiglie meritevoli di essere definite tali e poi tutte le altre, uno o più gradini più in basso. E che alla fine delle odiose gerarchie arriveremo soltanto quando matrimonio egualitario e ius soli in Italia saranno realtà.
Per quanto mi riguarda, è su questa idea di uguaglianza che voglio lavorare come Vicepresidente della Commissione Pari Opportunità e Diritti Civili. Ieri avrei voluto parlare e ho dovuto tacere, mettendomi praticamente a meditare per non alterarmi. Imparare a fare politica passa anche da questo, dall’autocontrollo, e va bene così.
Non me ne resterò, ovviamente, silente in eterno sul tema. C’è bisogno di tornare a dibattere di genitorialità e di famiglie in Consiglio comunale – a partire dalle trascrizioni – e che il centrosinistra a Milano riprenda la parola e l’iniziativa su questo.
In quest’ottica, è di sicuro buon auspicio l’immagine di Tiziano Ferro e della sua meravigliosa famiglia, che appenderò nel mio ufficio. Un’immagine che mi rincuora dalle tristi, strumentali e capziose dichiarazioni di voto che ho dovuto ascoltare ieri.
L’eutanasia va legalizzata, punto
Non mi pronuncio sul giudizio di inammissibilità della Corte Costituzionale.
Certo, dopo aver firmato per il referendum ed essermi attivata in prima persona per promuoverlo, il dispiacere è davvero grande.
La sede in cui le battaglie per i diritti civili vanno portate è il Parlamento, perché la questione è politica e si lega a una parola importante: LAICITÀ.
Il tema della difesa della laicità delle istituzioni lega tutte le battaglie per i diritti civili, in particolare il ddlzan e una legge sul fine vita.
Perché i mandanti liberticidi – in Parlamento – sono sempre gli stessi, non dimentichiamolo. Massimo rispetto per chi crede e per la libertà di culto, ma scegliessero per sé stessi, non per tuttə, imponendo anche noi come dobbiamo vivere e morire. Non nel 2022!