Trovo molto condivisibile l’analisi di Chiara Saraceno su Repubblica di oggi.
La corsa al centro rischia di marginalizzare l’agenda sociale, a partire dal , misura che certamente va romodulata e meglio collegata alle politiche attive del lavoro, ma che indiscutibilmente ha avuto due meriti:
– dare ossigeno alle vecchie e alle nuove povertà;
– dare maggiore potere contrattuale a molte lavoratrici e lavoratori che rifiutano di lavorare in condizioni di sfruttamento.
Altro tema imprescindibile e da rilanciare in modo deciso è quello del , a costo di perdere potenziali alleati.
Irrinunciabile infine sarebbe una seria riflessione (con numeri, aliquote e prospetti del costo del lavoro alla mano) sul taglio del .
Puntare tutto sullo spauracchio di Meloni premier non basterà a vincere.