Esternalizzazioni dei dipendenti SEA – La lettera di una lavoratrice

Lettere come quella della signora Claudia mi fanno sentire molto piccola.

Un po’ perché, come le ho scritto, non deve ringraziarmi di nulla – i diritti dei lavoratori si difendono e per me è un dovere provarci – ma soprattutto perché essermi espressa criticamente contro le modalità con cui SEA ha deciso questa esternalizzazione insieme a pochi colleghi del Consiglio, purtroppo, non ha portato i risultati sperati.

Pubblico la sua lettera nella speranza che possa almeno servire a sensibilizzare le persone su temi – come quelli dei diritti sociali e del lavoro – sul cui dibattito cui sembra essersi posata una soporifera coltre.

I giornali non ne parlano, i post sui social sull’argomento non riscontrano alcun interesse e le piazze languono.

Speriamo di uscire presto da questo impasse.

Ancora la mia solidarietà ai lavoratori e alle famiglie, fa male non poter fare di più.

Grazie alla Consigliera Comunale Monica Romano che ha espresso con chiarezza la nostra triste realtà. Non sempre l’esternalizzazione è la cosa migliore da farsi. Nel nostro caso, per età media del reparto molto alta (52 anni), per la professionalità e le conoscenze sviluppate sul campo e per il fatto che non era un reparto assolutamente in perdita, sembra addirittura un autogoal quello di SEA e del Comune di Milano.

Grazie ancora per averci provato consigliera Romano. E grazie alla Sua logica e al Suo buon cuore. Con rispetto. Una dei 60 lavoratori che sono stati lasciati al loro destino (molto peggiore di quello che volutamente sia stato dipinto).

Claudia Liparulo

Ex dipendente Sea per 27 anni