Sono felice che gli studenti del liceo Carducci e del Vittorio Veneto abbiano occupato le loro scuole per mettere in discussione l’alternanza scuola-lavoro e contro la progressiva trasformazione della scuola da palestra di vita – o gymnásion – a luogo di addestramento concepito in funzione delle necessità delle aziende.
L’assurda morte di Lorenzo Parelli ci lascia sgomenti e ci sbatte in faccia la realtà di un paese che ha perduto la bussola e le coordinate da tempo.
I manganelli contro questi ragazzi sono inaccettabili e mi auguro che su quanto è successo si facciano opportune e doverose riflessioni.