Al Festival Mix di Milano tre film sull’identità di genere

Come componente della giuria dei lungometraggi della trentaduesima edizione del Festival MIX Milano, sto visionando in queste ore i film che verranno proiettati fino a domenica presso il Piccolo Teatro Milano
Vi anticipo che la rassegna di quest’anno è davvero di alto livello e vi invito a non perdere le proiezioni.
In particolare, mi fa molto piacere segnalare che quest’anno verranno proiettati ben tre film che affrontano il tema dell’identità di genere – “Freak Show”, “Marylin” e “Venus” – che meritano di essere visti.
Ora ritorno a guardare e scribacchiare
Ci vediamo in queste sere al Piccolo!

BOOKCITY: LGBT, la rivoluzione pacifica – Sabato 18 novembre

Lgbt, la rivoluzione pacifica

Con Monica Romano e Anton Emilio Krogh

 

La battaglia per i diritti civili di gay, lesbiche, bisessuali e transgender è una delle grandi rivoluzioni culturali degli ultimi decenni. Un incontro per  conoscere la storia e i protagonisti di questa rivoluzione pacifica per affermare il diritto di esprimere la propria identità sessuale, andando oltre la visione rigida e duale dei generi e mettendo in discussione pregiudizi sociali e culturali.

I protagonisti:

Monica Romano ha una lunga militanza iniziata nel 1999 presso l’associazione Arcitrans. Ha fondato l’associazione «La Fenice» – Transessuali & Transgender Milano, di cui è stata presidente fino al marzo del 2009. Laureata in Scienze Politiche, esperta in amministrazione del personale, scrittrice.

Anton Emilio Krogh, avvocato penalista e scrittore. Organizzatore, per passione, di grandi feste-evento a cui accorrono amici da tutto il mondo.

Sul sedicente “femminismo” TERF (Trans-exclusionary radical feminism)

“Il Trans-exclusionary radical feminism” (o TERF) è un sottogruppo minoritario e radicale del femminismo (ribadiamolo: è solo una parte del femminismo radicale) caratterizzato da transfobia, soprattutto trans-misoginia. Queste persone ritengono che le uniche “vere” donne siano quelle nate con vagina e cromosomi XX, supportando l’essenzialismo di genere.

Nel 2015, Elinor Burkett, giornalista americana, produttrice ed ex docente dell’Università del Maryland, attaccò Caitlyn Jenner, donna transgender, ex campione olimpico di decathlon, che aveva rilasciato un intervista per Vanity Fair dopo il suo coming out, con un articolo dal titolo “Donne e uomini hanno lo stesso cervello?”.

Successivamente Dame Jenni Murray, giornalista inglese della BBC, ha pubblicato un articolo per il Sunday Times Magazine, dal titolo: “Siate trans, siate orgogliose, ma non chiamatevi una donna ‘vera’”.

Fu poi la volta di Germaine Greer, scrittrice australiana, che è stata pesantemente contestata alla giornata internazionale della donna a Brighton per aver animato una retorica trans-escludente

Queste sono soltanto tre delle pensatrici sedicenti femministe che stanno promuovendo un messaggio dispregiativo e discriminatorio rivolto alle donne transgender in tutto il mondo, messaggio che è arrivato anche in Italia.

Nell’agosto 2017, Arcilesbica Nazionale ha condiviso un articolo intitolato: “I Am a Woman. You Are a Trans Woman. And That Distinction Matters.”, scatenando l’indignazione di buona parte del Movimento per i diritti LGBT italiano.

Occorrerà portare avanti in Italia, e con decisione, una nuova battaglia politica e culturale, come del resto sta già succedendo negli Stati Uniti, dove la questione dei bagni che le persone transgender dovrebbero utilizzare è già da tempo nell’agenda politica, con l’amministrazione Trump impegnata già da tempo nel promuovere un nuovo apartheid.

La legge 164/82 ha sancito il diritto legale delle persone transessuali e transgender a vedere riconosciuto legalmente il genere d’elezione senza alcuna distinzione con le persone cisgender: oggi una donna transgender, a seguito dell’iter di transizione, ha infatti diritto alla rettificazione anagrafica del sesso ed è considerata una donna a tutti gli effetti di legge.

Questi diritto potrebbe, un giorno, venire messo in discussione, mettendo in pericolo la nostra libertà e le conquiste fatte fino ad oggi. Non dimentichiamo che la storia contemporanea ci insegna che gli estremismi e le ideologie di parti anche avverse – e penso alle posizioni sulla transessualità espresse da un certo attivismo cattolico estremista che va dalle Sentinelle in Piedi e al movimento Pro Vita – finiscono spesso con l’essere coincidenti.

Diceva Lohana Berkins, attivista trans argentina:

Siamo traditrici del patriarcato, e questo spesso ci costa la vita. (…). Il patriarcato ci punisce perché rinneghiamo i privilegi della dominazione che ci conferiscono i genitali con cui nasciamo. (…) Questa violenza è la conseguenza di un’altra, quella sociale, e ci viene inflitta perché osiamo sfidare il compito che ci è stato assegnato che ci dice cosa dobbiamo essere e fare. A differenza di gay e lesbiche, le persone trans* non hanno scelta in quanto a visibilità.”

Butch/femme Italia

Trovate il gruppo a questo link: Butch Femme Italia
Questo è un gruppo per tutte le lesbiche che si rispecchiano nella dualità Butch e Femme.
Per ‘butch’ si intende tradizionalmente una lesbica che presenta atteggiamenti e abbigliamento definiti maschili dalla cultura dominante e dal senso comune.
La lesbica ‘femme’ è invece conforme all’estetica femminile.
Sono benvenute in questo gruppo anche donne transgenere lesbiche e persone di genere non conforme (genderqueer, genderfluid).
Se tu non ti identifichi come Butch o Femme, o ti consideri oltre e al di sopra di queste etichette, questo NON è il gruppo per te!
Se ritieni che i generi siano soltanto due, questo gruppo NON è per te!
Noi chiediamo e ci aspettiamo rispetto nei confronti delle componenti del gruppo e della loro libertà di scegliere per se stesse la definizione che preferiscono e che più le rispecchia.
Questo gruppo non è stato creato allo scopo di dibattere le etichette Butch/Femme, esistono moltissimi altri gruppi e spazi di confronto nei quali è possibile farlo.
Quella del rispetto delle altre componenti è l’unica regola che chiediamo di osservare, ricordando che il buon senso è alla base di ogni sana interazione fra persone.

Auguriamo a tutte una buona permanenza in Butch Femme Italia.

Le amministratrici

Milano Pride 2017

 

 

 

 

18920666_10212910088497797_4456734502185578369_n

Monica Romano – Milano Pride 2017

Fiera e orgogliosa di aver prestato il mio volto per la campagna del Milano Pride del 2017.
Vedrete tanti altri volti in questa bella campagna, rappresentativi di diverse condizioni, identità, orientamenti e realtà.
Perché le cose possono davvero cambiare solo grazie alla nostra visibilità e alla voglia di metterci la faccia.
Spero con tutto il cuore che l’anno prossimo la comunità #transessuale e #transgender milanese possa esprimere nuovi e giovani volti, e che le nuove leve possano finalmente mandare le attiviste e gli attivisti di sempre in vacanza (ma non in pensione, of course! 😉 )
Ci vediamo al corteo sabato 24 giugno!
#MilanoPride
#DirittiSenzaConfine