A parlare per noi vorremmo essere noi: la presa di parola trans

Io non ho un utero e lascio che sull’interruzione di gravidanza si esprima chi un utero ce l’ha.
Allo stesso modo mi aspetto che quando si parla di transgenerità mi si lasci la parola in quanto donna trans.
Nei dibattiti focalizzati sulle donne transgender, le grandi assenti siamo sempre noi.
C’è sempre chi scrive al nostro posto e o parla per noi, prevalentemente uomini cisgender (ma non soltanto).
Vi ringraziamo, ma a parlare per noi vorremmo essere noi.
Troppo spesso veniamo usate per le battaglie di altr*, scavalcate, non consultate sui temi che ci riguardano.
Troppo spesso le nostre rivendicazioni vengono sfruttate e collocate su barricate costruite da altri.
Troppo spesso vediamo altri attivismi e prese di parola toglierci spazio e voce.
Teniamo la nostra rotta per l’autodeterminazione non solo dei corpi, ma anche culturale e politica.