Le donne transgender sono donne. Con buona pace delle femministe “gender critical”

“Auguri a voi per cui questo augurio è un riconoscimento identitario.”
Come sempre il mio amico Nathan Bonnì trova le parole giuste.
Per noi donne transgender gli auguri in questa giornata sono prima di tutto il riconoscimento di un faticoso percorso di vita.
So che questa è una ricorrenza che deve vederci tuttə impegnatə nella lotta al patriarcato pubblico e che non c’è proprio nulla da festeggiare.
Ma credo che sia inevitabile per noi gioire quando ci vediamo viste e riconosciute dal mondo esterno per ciò che siamo, a dispetto dei tanti che ancora si ostinano a sottolineare il mero dato biologico, giocandoselo anche come strumentalizzazione politica.
Non mi riferisco soltanto alle Meloni o agli Adinolfi, ma anche a un’area del femminismo che si diverte a sottolineare un giorno sì e l’altro pure che noi non saremmo donne per una questione cromosomica, rivendicando un’inquietante idea di purezza dell’esser donna.
Ogni dichiarazione di questo genere contribuisce a discriminare, svilire e umiliare in modo profondo centinaia di migliaia di ragazze e donne trans che già faticano enormemente ad affermarsi in una società che discrimina.
Ogni dichiarazione di questo genere ferisce e fa sanguinare, altro che dibattiti pseudoaccademici sul “gender”.
Ogni dichiarazione di questo genere contribuisce a mantenere il tasso di suicidi fra persone trans fra i più alti in assoluto.

Per fortuna esiste una società civile che è più avanti di certa politica e di certe femministe completamente obnubilate dai polverosi dibattiti sul sesso degli angeli che riempiono le loro giornate.
Per fortuna esistono persone come il mio amico Nathan, o i ragazzi del bar sotto casa mia che stamattina – insieme alla mimosa – hanno pensato a un regalino per me, o ancora persone con cui ho lavorato e collaborato nel corso degli anni nell’ambito HR, che mi hanno scritto cose meravigliose.
E, ultimo ma non certo ultimo, il mio papà, che da anni non manca di farmi i suoi auguri.

Queste sono le persone che rappresentano il risultato, ma anche il futuro e l’orizzonte di tutte le nostre lotte. Grazie di esistere. 

La guerra in Ucraina e la relazione del Prof. Paolo Magri

🇺🇦🇮🇹 Oggi in Consiglio Comunale abbiamo ascoltato la relazione di Paolo Magri – Vicepresidente Esecutivo dell’ISPI e docente di Relazioni Internazionali all’Università Bocconi – sulla guerra in corso.
Presente il Sindaco Beppe Sala, la Giunta e il Consiglio Comunale.
Lo scenario è molto grave e non nascondo di aver provato grande inquietudine nell’ascoltare la lucida analisi del professore.
Tuttavia, a un certo punto, sono riuscita ad andare oltre la paura, grazie all’orgoglio per la nostra Milano e per la grande generosità che è capace di dimostrare.
Milano condanna l’attacco della Russia e si attiva concretamente a sostegno del popolo ucraino, per esempio predisponendo l’accoglienza dei profughi presso casa Jannacci:
https://milano.repubblica.it/…/milano_casa_jannacci…/.
Questa è soltanto una delle tante iniziative messe in campo negli ultimi giorni dalla nostra città.
Milanesi, forza, non permettiamo alla paura – più che comprensibile – di trasfigurarci e farci dimenticare l’accoglienza di cui siamo capaci e che deve inorgoglirci.