Preso l’assassino di Emanuela De Cassia

Hanno preso l’assassino di Manuela De Cassia.
Un bancario “sposato” e che viveva una vita “normale”, hanno tenuto subito a precisare i giornali, mentre nel modo più squallido pubblicano informazioni discordanti sull’effettivo numero di coltellate che hanno portato la donna alla morte.
Gli organi di informazione non hanno esitato a rendere pubbliche le generalità di Manuela, rivelando il suo nome anagrafico e altre informazioni legate al suo lavoro e alla sua vita, incluso il fatto che vivesse con “regolare contratto di affitto” (e allora?).
Ancora una volta non è lui ad essere finito sotto i potenti e deformanti riflettori dell’informazione – lui che è un assassino accusato di omicidio e strage di cui si tutela il diritto alla privacy – ma lei.
E se è vero che molte testate hanno appellato Manuela al femminile concedendo un “la transessuale”, siamo ancora lontani ANNI LUCE dal rispetto e dal cordoglio che si dovrebbero a una donna ammazzata in quel modo!
Resta soltanto tanta rabbia e commozione nel guardare le fotografie di Manuela pensando alla vita che avrebbe potuto vivere in un mondo diverso.
Resta soltanto il momento della veglia, quello in cui onoreremo la memoria de* nostr* mort* al prossimo #transgender #day #of #remembrance.