Milano Pride 2025: il mio intervento dal palco. Diritti, istituzioni e futuro

Un discorso per il cambiamento: dal diritto al nome alias alla difesa della democrazia

Sabato 28 giugno ho avuto l’onore di intervenire dal palco finale del Milano Pride 2025. Insieme a centinaia di migliaia di persone, ho portato la mia voce come attivista, consigliera comunale e cittadina che crede profondamente nel valore delle istituzioni democratiche.

Nel mio intervento ho ricordato che dal maggio 2022, grazie a una mozione da me presentata e approvata in Consiglio comunale, oltre 13.000 dipendenti del Comune di Milano possono oggi utilizzare il nome alias nei documenti interni. E che, da marzo 2025, le persone transgender e non binarie possono viaggiare su tutta la rete ATM con un abbonamento che riporta il nome di elezione. Azioni concrete, che migliorano la qualità della vita e parlano di riconoscimento, rispetto e cittadinanza.

Ma ho anche sottolineato che i Pride non sono garantiti ovunque: a Budapest, in Ungheria, il Pride è stato vietato dal regime di Orbán. Eppure, tante e tanti hanno scelto di esserci lo stesso, tra cui Elena Buscemi, presidente del Consiglio comunale di Milano, che ha voluto testimoniare che la nostra città i diritti li difende, sempre.

Orgoglio, diritti e impegno democratico

Il mio messaggio si è rivolto in particolare alle persone più giovani: credete nelle istituzioni democratiche, anche quando sembrano lente, complicate o lontane. È lì, dentro le istituzioni, che possiamo davvero cambiare le cose. Io stessa, con fatica e determinazione, “rompendo le scatole”, ho contribuito a trasformare piccoli grandi pezzi della realtà in cui viviamo.

Ho voluto ricordare anche che il Pride è un presidio democratico, e che la nostra lotta per i diritti delle persone LGBTQIA+ non può mai prescindere dalla difesa dei diritti umani e dei diritti dei popoli. Non possiamo ignorare ciò che accade nel mondo: le guerre, le ingiustizie, i genocidi. La nostra è una lotta intersezionale e universale.

Costruire democrazia ogni giorno

Alle cittadine e ai cittadini ho rivolto un appello: partecipate, discutete le regole, rompetene alcune – pacificamente – se sono ingiuste, e abbiate l’ambizione di riscriverle, democraticamente. Perché solo così i diritti possono continuare a esistere. La democrazia non è scontata: va difesa, costruita e vissuta, anche nei piccoli gesti quotidiani.

Vi ringrazio per esserci, per resistere insieme a noi.

Buon Pride!

🏳️‍🌈 Diritti LGBTQIA+ e Pride – Link esterni

🌈 Comune di Milano, persone transgender e nome alias: cosa è cambiato a Milano grazie alla mia mozione

Il 28 giugno, in occasione del Milano Pride, salirò sul palco per parlare di un risultato concreto ottenuto grazie al mio lavoro in Consiglio comunale: l’introduzione del nome alias per i dipendenti del Comune di Milano e l’estensione dell’abbonamento ATM con il nome di elezione per le persone transgender.

Queste due misure sono oggi realtà grazie a una mia mozione, approvata dal Consiglio comunale nel 2022, nata dall’ascolto di cittadine e cittadini transgender e da anni di confronto sui temi dell’identità di genere e della dignità delle persone transgender.

Nel testo, ho chiesto con chiarezza che il Comune si attivasse per:

  • consentire ai propri dipendenti transgender di utilizzare un nome di elezione in tutti i contesti interni e informali, prima della rettifica anagrafica;
  • promuovere l’attivazione di abbonamenti ai mezzi pubblici ATM con nome alias, garantendo riservatezza e rispetto della persona.

Non si è trattato di un gesto simbolico, ma di un provvedimento concreto, con ricadute reali sulla vita quotidiana di molte persone.
Il diritto a essere chiamati con il proprio nome non è un dettaglio: è riconoscimento, è dignità, è inclusione.

Queste misure — oggi pienamente operative — rappresentano un segnale importante: Milano riconosce l’identità di genere dei suoi cittadini, senza discriminazioni, e lo fa con strumenti amministrativi concreti.

Il Comune ha anche promosso l’attivazione degli abbonamenti ATM con nome alias, garantendo riservatezza e rispetto della persona.
Questa possibilità è oggi attiva e pubblicamente descritta sia sul sito del Comune di Milano, sia sul sito di ATM:

🔗 Comune di Milano – Identità alias anche per l’abbonamento ATM
🔗 ATM – Tessera con nome di elezione per persone transgender

Sono orgogliosa di aver promosso e difeso questa mozione con determinazione. In un contesto politico in cui troppo spesso le istanze delle persone transgender vengono ignorate o ridotte a bandiere identitarie, ho scelto di lavorare con metodo, visione e competenza per portare risultati tangibili.

📜 Estratto della mozione approvata dal Consiglio comunale

Il testo della mia mozione, approvata dal Consiglio comunale di Milano nel 2022, parte da un principio fondamentale: il riconoscimento del diritto all’identità di genere come espressione del diritto all’identità personale.

Nel documento si chiede al Comune:

  • di istituire un Registro per il riconoscimento del genere di elezione per le persone transgender;
  • di attivare il nome alias nei contesti lavorativi del Comune (come badge, mail, piattaforme digitali);
  • di consentire abbonamenti ATM con nome di elezione;
  • di favorire il diritto di voto anche in presenza di discrepanze tra identità percepita e documenti anagrafici;
  • di introdurre un sistema riservato di atti notori per rendere possibile questo riconoscimento senza attendere la rettifica anagrafica.

La mozione richiama risoluzioni europee, sentenze della Corte Costituzionale, dati dell’ISS e l’ICD-11, e denuncia la discrepanza tra identità vissuta e documenti come causa di discriminazione, esclusione e minoranze stressate.

👉 Se desideri leggere il testo integrale della mozione, puoi farlo qui:

🌈Ci vediamo al Milano Pride!

Il mio impegno per i diritti civili non nasce oggi: è iniziato nel 1998 nei movimenti e oggi continua nelle istituzioni, con lo stesso spirito di giustizia e rispetto che mi ha guidata fin dall’inizio.

Il Milano Pride è una festa, ma è anche un presidio democratico.
Ed è dal palco del Pride che racconterò questo percorso fatto di ascolto, scrittura politica e decisioni istituzionali.
Un percorso che rivendico con orgoglio e che continuerò a costruire, insieme a chi crede in una città più libera, più equa, più umana.

🏳️‍🌈 Pride Month Italia 2025: calendario eventi e significato politico e culturale

Giugno è il mese dei Pride in Italia 🏳️‍🌈

Giugno è riconosciuto a livello internazionale come il Pride Month, il mese dell’orgoglio LGBTQIA+. Un periodo in cui le comunità arcobaleno e le persone alleate si mobilitano in tutto il mondo per celebrare la visibilità, i diritti e la lotta contro ogni forma di discriminazione.

In Italia, decine di città si preparano ad accogliere cortei, manifestazioni e incontri pubblici. Il Pride è un’occasione per festeggiare l’identità, ma anche per riflettere sul cammino ancora da percorrere in tema di diritti civili, tutela delle persone transgender, contrasto all’omolesbobitransfobia.

Partecipare agli eventi Pride significa sostenere i diritti umani, arricchire la propria conoscenza e schierarsi, con rispetto e determinazione, dalla parte della libertà e dell’autodeterminazione di tutte le persone. Insieme, oltre le differenze.

📍 Calendario Pride Italia 2025 – Tutte le date

Anche quest’anno, centinaia di migliaia di persone scenderanno in piazza in decine di città italiane. Il calendario completo è disponibile sul sito ondapride.it.

Giugno 2025

  • 7 giugno: Torino, Messina, Pavia, Taranto, Dolo
  • 14 giugno: Roma, Genova, Lecco
  • 15 giugno: Avellino (Irpinia Pride)
  • 21 giugno: Bari, Bergamo, Cosenza, Parma, Pesaro, Prato, Palermo, Avezzano (Abruzzo Pride)
  • 28 giugno: Milano, Bologna, Bolzano (Südtirol Pride), Salerno, Sassari
  • 29 giugno: Ragusa

Luglio 2025

  • 5 luglio: Alba, Favignana, Catania, Lodi, Napoli, Taranto, Terni, Tortona
  • 12 luglio: Caltagirone, La Spezia, Lecce
  • 19 luglio: Siracusa, Varese
  • 26 luglio: Rimini, Termoli, Trapani

Agosto 2025

  • 9 agosto: Cammarata – San Giovanni Gemini

Settembre 2025

  • 6 settembre: Omegna (VCO Pride)
  • 20 settembre: Sondrio, Castellammare di Stabia
  • 27 settembre: Arcore (Brianza Pride)

Perché il Pride non è solo una festa

Il Pride nasce da una storia di resistenza. Ricorda i moti di Stonewall del 1969, le battaglie di attivisti e attiviste come Marsha P. Johnson e Sylvia Rivera, il coraggio delle persone LGBTQIA+ che per decenni hanno lottato per vivere con dignità.

Oggi il Pride è:

  • Memoria di chi ci ha preceduto
  • Lotta per i diritti ancora negati
  • Resistenza contro l’odio, la discriminazione, la violenza

Essere presenti ai Pride significa dire: “Io sostengo i diritti umani. Io voglio una società più giusta. Io sono con voi.”

Un invito a partecipare, conoscere e agire

Invito tutte e tutti a partecipare agli eventi del Pride Month 2025. Ogni parata, ogni incontro, ogni momento di condivisione è un’occasione per rafforzare la consapevolezza collettiva, per costruire alleanze e per fare cultura dei diritti.

Anche io darò il mio contributo all’Onda Pride 2025, partecipando ad alcuni appuntamenti per presentare il mio ultimo libro Indietro non si torna. Il lungo cammino dei diritti civili delle persone LGBT+ in Italia (TEA, 2023).

📍 Ci vediamo in piazza. Insieme. Oltre le differenze.

🌈 Una storica sentenza della Corte Costituzionale per i diritti delle famiglie arcobaleno

In questi giorni la Corte Costituzionale ha emesso una sentenza che segnerà un punto di svolta nel riconoscimento dei diritti delle famiglie arcobaleno in Italia. Con una decisione coraggiosa e lungimirante, la Corte ha stabilito che la madre intenzionale, ovvero colei che ha condiviso il progetto genitoriale e ha partecipato alla nascita del figlio, ha diritto a essere riconosciuta come madre a tutti gli effetti.

Questa pronuncia, attesa da tempo, afferma con chiarezza il principio che l’amore e la responsabilità verso i propri figli non possono essere cancellati da un vuoto normativo. È un passo decisivo verso l’uguaglianza, la tutela dell’infanzia e il rispetto delle diverse forme di famiglia presenti nella nostra società.

In un contesto in cui i diritti delle persone LGBTQIA+ e delle famiglie arcobaleno sono spesso messi in discussione, la sentenza della Consulta rappresenta una vittoria della civiltà giuridica e dei diritti umani. Apre uno spiraglio di speranza per molte coppie e per i loro figli, che potranno finalmente godere di una tutela piena e di pari dignità.

Come consigliera comunale, impegnata da anni per una società più giusta e inclusiva, acccolgo con entusiasmo questa decisione, che contribuisce a dare concretezza ai principi di uguaglianza e non discriminazione sanciti dalla nostra Costituzione. È la conferma che il diritto deve saper evolvere insieme alla realtà sociale, valorizzando le relazioni affettive e genitoriali fondate sul rispetto e sull’amore.

Sono profondamente convinta che questa sentenza non sia solo una questione tecnica o giuridica: è un messaggio potente per tutta la società. Riconoscere i legami di cura e di responsabilità significa rafforzare il tessuto sociale, combattere le discriminazioni e garantire un futuro più equo per tutti i bambini e le bambine.

Questa vittoria è il frutto di anni di impegno e di battaglie civili portate avanti con determinazione da chi ha creduto nella possibilità di cambiare le cose. A tutte le persone che hanno lottato per questo riconoscimento, va il mio pensiero e la mia gratitudine.

Il cammino verso una piena uguaglianza è ancora lungo, ma oggi possiamo guardare avanti con maggiore fiducia.