L’apartheid del sesso

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Ho ripreso in mano questo libro di Martine Rothblatt, che fu un punto di riferimento molto importante durante la preparazione della mia tesi di laurea su transessualità e discriminazione, nonché del mio libro, “Diurna”.

Martine Rothblatt è una donna transgender statunitense che lavora nel campo delle comunicazioni satellitari. E’ stata vicepresidente del ‘Bioethics Subcommitee of the International Bar Association’ e tra i protagonisti del dibattito sul genoma umano.

Il suo libro, pubblicato nel 1995, che decostruisce le gabbie del binarismo dei generi, smantellandole con approccio scientifico, e che lei definisce  ‘A Manifesto of the freedom of gender“, è ancora incredibilmente attuale.

Sfortunatamente l’edizione italiana (fu pubblicato dal Saggiatore) non è più reperibile.

Riporto i passaggi, che, a questa seconda lettura, più mi hanno colpito:

“I risultati dei test rivelano che, a livello cerebrale, il sesso è un continuum, che va da attributi stereotipati molto ‘maschili’ a caratteristiche molto ‘femminili’. Su questa base, si dovrebbe dire che il sesso cerebrale è analogico (continuo), non binario (o/o) maschile o femminile.
Eppure, sul piano legale, costringiamo il sesso a essere maschile o femminile, in base al dimorfismo primario dei genitali.
Quindi, a meno che non si escluda il cervello dalla definizione di sesso, stiamo imponendo un’apartheid legale del sesso totalmente priva di una base scientifica razionale. I cervelli sono trans-genere.”

“Liberati da costrizioni legali e stereotipi arcaici, la nostra identità sociale può scaturire dalla nostra anima e dalle esperienze, non dall’anatomia e dallo stato anagrafico.”

“E’ interessante che il paradigma della continuità sessuale renda irrilevante la questione della moralità del matrimonio gay. Poiché ciascuno ha una propria identità sessuale unica, di fatto non vi è nulla di vero nell’essere eterosessuali (attratti dal sesso opposto) o omosessuali (attratti dal proprio sesso). Ci innamoriamo di individui, non di sessi. Infatti, siamo tutti “trans-genere” – dotati di identità sessuali uniche e irripetibili e in grado di innamorarci di una qualsiasi altra persona a sua volta dotata di un identità sessuale unica e irripetibile.”

Non ci resta che sperare che questo importante testo, che secondo me dovrebbe essere proposto nelle scuole, sia ripubblicato in Italia da un editore di buona volontà.

 

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