Tiziana Cantone non è una “vittima del web”, ma del maschilismo, di una mentalità che non può lasciar vivere in pace una donna sessualmente libera e che ama divertirsi.
I media lo diranno?
Diranno che il #femminicidio e la morte di Tiziana hanno la stessa paternità culturale?
Sì, avrebbe potuto essere più forte, rispondere con un sanissimo:
“Troia? Sì, con chi dico io e quando va a me. Problemi?”
Avrebbe potuto, ma non tutte sono così forti, e non sono nemmeno tenute ad esserlo.
Semplicemente una donna che vive liberamente il piacere non dovrebbe essere perseguitata.
Il fatto che siamo nel 2016 e siamo ancora qui a dire queste cose è avvilente.