No alla Giornata della Vita Nascente a Milano

Giovedì scorso la consigliera Valcepina di Fratelli d’Italia ha presentato un’Ordine del Giorno che fortunatamente siamo riuscitə a non far passare.

Il titolo dice già tutto: “iniziative a sostegno della Giornata della Vita Nascente“.

Tale giornata avrebbe dovuto celebrarsi ogni 25 marzo. Non sono potuta intervenire durante la discussione perché un collega del PD aveva già preso la parola e il regolamento del Consiglio comunale prevede un solo intervento per gruppo consiliare. Come attivista LGBT+ di lungo corso ho fatto davvero molta fatica a tacere mentre esponenti del centrodestra – parlando di “difesa della vita” e di “valore della maternità” – non facevano che ribadire, fra le righe, la presunta superiorità dell’unica idea di famiglia che hanno a cuore: quella eterosessuale, patriarcale e bianca.

Avrei voluto alzarmi e dire che anch’io sono per la vita, per la maternità e per la genitorialità – chi non lo è? – ma che sono anche e al tempo stesso per la difesa del diritto delle donne all’interruzione di gravidanza e per la fine dell’odiosa idea gerarchica di famiglie, quella per cui esistono famiglie meritevoli di essere definite tali e poi tutte le altre, uno o più gradini più in basso. E che alla fine delle odiose gerarchie arriveremo soltanto quando matrimonio egualitario e ius soli in Italia saranno realtà.

Per quanto mi riguarda, è su questa idea di uguaglianza che voglio lavorare come Vicepresidente della Commissione Pari Opportunità e Diritti Civili. Ieri avrei voluto parlare e ho dovuto tacere, mettendomi praticamente a meditare per non alterarmi. Imparare a fare politica passa anche da questo, dall’autocontrollo, e va bene così.

Non me ne resterò, ovviamente, silente in eterno sul tema. C’è bisogno di tornare a dibattere di genitorialità e di famiglie in Consiglio comunale – a partire dalle trascrizioni – e che il centrosinistra a Milano riprenda la parola e l’iniziativa su questo.

In quest’ottica, è di sicuro buon auspicio l’immagine di Tiziano Ferro e della sua meravigliosa famiglia, che appenderò nel mio ufficio. Un’immagine che mi rincuora dalle tristi, strumentali e capziose dichiarazioni di voto che ho dovuto ascoltare ieri.