PEER-SUPPORT

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Aspetto che da sempre ha contraddistinto la mia attività presso le associazioni in cui ho lavorato è il peer support, basato sul convincimento che soltanto una persona transgender può comprendere autenticamente e in modo profondo i bisogni e il punto di vista di un’altra persona transgender.

Va da sé, il solo essere transgender non basta a rendere efficace e qualitativamente significativo il lavoro di supporto. Occorrono anche  strumenti culturali, oggettività, onestà intellettuale, consolidata esperienza e competenze, capacità di interfacciarsi e collaborare con la rete di professionisti che offre servizi alla persona transgender sul territorio.

Alle mie spalle ho oltre vent’anni di attività svolte a livello volontaristico presso associazioni LGBTQIA+ finalizzate al benessere e al miglioramento della qualità di vita delle persone transessuali, transgender e di genere non conforme (colloqui individuali di orientamento ai servizi sul territorio dedicati ai percorsi di transizione e riattribuzione di genere, organizzazione e moderazione di gruppi di auto aiuto e autocoscienza), una tesi di laurea dedicata alla discriminazione delle persone transgender nella società  e tre libri pubblicati da importanti editori sulla tematiche di identità e variabilità di genere.

Sono stata responsabile dei primi gruppi di auto aiuto rivolti a persone trans a Milano dal 2003 al 2009 (prima presso l’associazione Crisalide Azione Trans onlus e poi presso La Fenice) e successivamente del Progetto Identità di Genere presso il Circolo culturale Rizzo Lari di Milano (ex Harvey Milk) dal 2013 al 2019 –  dove ho coordinato attività di supporto rivolte alle persone transessuali, transgender  e gender non conforming dell’area milanese e lombarda e alle loro famiglie.

In ultimo, nell’ambito del Master in Risorse Umane di Bianco Lavoro, ho acquisito importanti competenze sul coaching inclusivo.