Una vita per i diritti

Infanzia e prima giovinezza

Immagine tratta dal film “Crisalidi” a cui ho preso parte nel 2006

 

Sono nata nel 1979 a Milano. Mamma spezzina, papà siciliano. Papà lavorava in un ristorante come cameriere, la mamma era casalinga e i soldi in famiglia erano pochi. Tuttavia bastarono, insieme ai tanti sacrifici fatti dai miei genitori che mai smetterò di ringraziare, per garantirmi una buona istruzione.

Negli anni ’90, al compimento dei sedici anni, decisi di rifiutare il genere maschile che la società mi aveva imposto e iniziai a indossare un vestiario prettamente femminile, a truccarmi e a dare libera espressione alla parte di me più autentica.

Accaddero cose belle in quegli anni. Assaporai finalmente la libertà di essere me, conquista irrinunciabile che avrei difeso tenacemente, unita alla scoperta della mia comunità, la comunità LGBTQIA+,- che allora si chiamava semplicemente ‘omosessuale’ o ‘gay’ .

Tutto questo fu talmente importante e rilevante per me da riuscire a mettere in secondo piano quel bullismo, quelle discriminazioni e quella violenza che mi colpirono e che in età adulta avrei raccontato nei miei libri allo scopo di denunciare la profonda omotransfobia che caratterizzava – e che ancora oggi connota – la società italiana.

In quegli anni frequentai prima il liceo classico Carducci di Milano e poi  il Liceo classico Dante Alighieri, diretto dalla famiglia Pollini. Conseguii la maturità classica il 17 luglio del 1998.

 

I miei vent’anni

Nel 2006 lo Stato italiano, attraverso una sentenza del tribunale, ha riconosciuto il nome “Monica” come mio nome legale.

Del nome attribuitomi alla nascita ho conservato la sola iniziale, la “J.“, che mantengo nel mio nome de plume, per tributare memoria, affetto e testimonianza ai primi diciannove anni della mia vita e al nome che mia madre aveva scelto per me alla mia nascita.

Durante il periodo degli studi universitari, per pagarmi gli studi e ciò di cui necessitavo per il mio percorso di affermazione di genere, ho lavorato nei famigerati call center.

Il 5 luglio del 2007 conseguii la Laurea in Scienze Politiche, con una tesi dal titolo ‘La transessualità come oggetto di discriminazione. Oppressione, dignità e riconoscimento’. Nel 2008 pubblicai il mio primo libro ‘Diurna. La transessualità come oggetto di discriminazione‘ per i tipi di Costa & Nolan. La laurea e la mia prima pubblicazione furono sì il frutto di un percorso di studio, ma anche di un percorso politico iniziato molto tempo prima.

La militanza nel movimento LGBTQIA+

Già nel 1998 ero venuta per la prima volta a contatto con il mondo dell’associazionismo LGBTQIA+ e dell’attivismo per i diritti civili. Lì era iniziato per me un grande amore, quello per la militanza, che resiste tutt’oggi.

La mia prima associazione fu ‘Arcitrans‘ e la mia prima mentore e madre politica fu la straordinaria Deborah Lambillotte, venuta a mancare nel 2016.

Nel 2002 Deborah lasciò Milano per tornare in Belgio e io mi iscrissi all’associazione Crisalide Azione Trans – realtà purtroppo oggi non più esistente – che nell’attivismo transgender degli anni 2000 fece storia e scuola.

Nell’associazione ricoprii diversi ruoli: responsabile della sede milanese, componente del direttivo e, in ultimo, presidente nazionale. La mia battaglia più nota in quegli anni fu quella per il diritto al lavoro delle persone transgender. Nel libro Gender (R)Evolution ho raccontato quella grande avventura militante.

L’eredità culturale dell’associazione ‘Crisalide’

 

Con l'attivista Leslie Feniberg, al centro, e Mirella Izzo, Davide Tolu e Matteo Manetti

 

 

Due foto molto evocative. La prima al Padova Pride 2003. Ero con Mirella Izzo, Marcella Di Folco, prima donna transgender a ricoprire una carica pubblicanel mondo come consigliera comunale a Bologna (la si vede dietro l’asta che reggeva il nostro striscione) e alcune amiche che ricordo con grande affetto. La seconda ritrae, da sx a dx, me, Minnie Bruce Pratt, l’attivista Leslie Feinberg, Mirella Izzo, Davide Tolu, fondatore del primo coordinamento nazionale per uomini transgender FTM e Matteo Manetti.

È di fondamentale importanza ricordare che tutto il lavoro che portammo avanti nell’associazione Crisalide fu a titolo gratuito e volontaristico. Non percepivamo finanziamenti pubblici e costruivamo la nostra azione politica e culturale basandoci esclusivamente sulle quote associative. Ci impegnavamo perché ci credevamo – come avrei successivamente raccontato nei miei libri – e perché lottavamo convintamente per l’autodeterminazione delle persone transgender. Questi presupposti ci offrivano una grande libertà di azione e di pensiero.

In appena un decennio di vita, l’associazione Crisalide ha avuto un grande impatto sull’immaginario collettivo italiano legato alla condizione transgender: eravamo piuttosto presenti in programmi televisivi, in radio, sulla stampa e molto ben indicizzati sul web rispetto ai temi della transgenerità e della variabilità di genere. Abbiamo prodotto con altre realtà film e documentari che nell’era presocial hanno lasciato un segno, basti pensare a Crisalidi. Cinque Storie di vita trans (2006) e a O sei uomo o sei donna, chiaro? (2008). Fummo i primi a portare il tema del diritto al lavoro negato alla ribalta pubblicamente, a importare il ‘Transgender Day Of Remembrance‘ in Italia, a parlare di messa in discussione del binarismo di genere. Di tutto questo è possibile trovare riscontro nel web e sui media di quegli anni.

Di seguito riporto solo alcuni articoli (la rassegna stampa completa è in fondo alla pagina):

 

Mirella, Rest in Power!

 

Mirella Izzo , venuta a mancare nel 2023, fu per me uno straordinario punto di riferimento politico e una seconda mentore. Mirella è stata una teorica, un’attivista per i diritti delle persone transgender e una scrittrice visionaria. Il suo libro più noto è ‘Oltre le gabbie dei generi. Il Manifesto Pangender‘ per i tipi di Gruppo Abele.

Nel 2008, dopo anni di militanza insieme in Crisalide, divergenze ci divisero, come spesso accade a chi fa militanza. Ci saremmo riappacificate soltanto nel 2017, tornando a parlarci e a confrontarci sul grande tema dei diritti delle persone transgender in Italia. Di questo, oggi, non posso che essere molto felice.

Nel 2019, Mirella scrisse per me una dedica che mi commosse e che, di tanto in tanto, quando la motivazione e il fuoco sacro della militanza per i diritti vacillano, vado a rileggere :

‘ A Monica, che da subito individuai come erede e sorella. Screzi ci hanno per un po’ separate. Siamo umane, incapaci dell’amore assoluto. A tutt’oggi confermo l’affetto per te e la netta sensazione che, pur nella tua libertà di andare suoi tuoi percorsi, tu sia anche la mia unica “erede” sulle questioni di Genere e Identità di Genere. Con affetto. Mirella Izzo.’

Ovunque tu sia, Mirella, sappi di essere stata importante e fondamentale per me e per tanti altri.

 

La militanza continua

Sit-in a sostegno dell’iter parlamentare del disegno di legge Concia contro l’omotransfobia

Dopo la fine della mia esperienza in Crisalide, ho militato in altre associazioni: La Fenice (2008 -2010), il Circolo Harvey Milk (2013 – 2019) e ACET, Associazione per la cultura e l’Etica Transgenere, da me fondata insieme a Daniele Brattoli e a Laura Caruso. Mi sono dedicata con particolare passione e dedizione alla creazione e alla gestione di gruppi di auto aiuto e di autocoscienza dedicati al tema dell’identità e variabilità di di genere.

Nel 2015 ho pubblicato il romanzo di formazione Trans. Storie di ragazze XY e nel 2017 il memoir militante Gender (R)Evolution, entrambi per i tipi di Ugo Mursia.

 

Nel 2019, in occasione dei festeggiamenti per i 50 anni del movimento LGBT+, ho avuto l’onore di essere stata scelta dalle associazioni del Coordinamento Arcobaleno di Milano per aprire la manifestazione del Milano Pride con un discorso introduttivo insieme all’attivista Antonia Monopoli.

Il premio ‘ Star T’, la ‘Trans Lives Matter March’ e il mio quarto libro

Alla fine del 2021, ho avuto l’onore ricevere il premio per la categoria attivismo nell’ambito di “Star T – Trans* Celebration Night“, evento organizzato dal Coordinamento Torino Pride GLBT in collaborazione con il Politecnico di Torino e l’Università degli Studi di Torino per celebrare le eccellenze transgender in Italia.

Nel 2022, ho ideato e realizzato insieme alle associazioni di riferimento la prima marcia milanese per i diritti delle persone transgender, la Trans Lives Matter March.

 

Nel maggio del 2024, ho pubblicato il mio quarto libro Indietro non si torna. Il lungo cammino dei diritti civili delle persone LGBT+ in Italia. Una storia personale, una battaglia politica per i tipi della casa editrice TEA.

 

Vai a rassegna stampa.

Torna alla home.