L’arresto di Vladimir Luxuria a Sochi e la transfobia della comunità LGBT italiana

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Sono molto felice per la liberazione di Vladimir Luxuria, arrestata a Sochi, in Russia, per aver manifestato il suo dissenso alle leggi omofobiche di Putin sventolando una bandiera che riportava lo slogan: “Gay is right”.
Meno contenta per le tante dimostrazioni di transfobia che ho avuto modo di leggere qua e là nel web, persino in bacheche di persone LGBT*. Commenti del tipo: “Se l’è andata a cercare, ora non si lamenti.” non sono degni di una comunità che si definisce egualitaria e democratica.
Sarò cattiva e malpensante, ma sono convinta che quelle stesse persone avrebbero invece manifestato solidarietà per il gay ‘perbene’, in giacca e cravatta, o per l’intellettuale lesbica.
Sarebbe davvero ora di farla finita con questa gerarchia delle differenze nella quale le persone trans* occupano sempre l’ultimo posto.

Tutta la mia stima per questa donna e per la sua battaglia per la libertà. Forza Vladi! #luxurialibera